Un pò di storia di Sorano

Sorano è un pittoresco borgo medioevale, situato su di uno scosceso sperone di tufo e circondato da una rigogliosa ed incontaminata flora boschiva. Proprio la sua particolare posizione offre l'opportunità di passeggiare nel borgo ed ammirare improvvisi e spettacolari panorami sulle rupi sottostanti. Il paese di Sorano fa parte con Pitigliano e Castell’Azzara delle cosiddette “Città del Tufo”, insediamenti principali di una caratteristica zona di formazione vulcanica, posta a settentrione del lago di Bolsena, nel cuore della Maremma. Il tufo è elemento essenziale per comprendere lo sviluppo storico-geografico della zona: la bellezza dei paesaggi sta nelle profonde gole che si aprono tra dolci colline, modellate dal corso dei secoli dalla natura e dall’uomo. Nel tufo hanno trovato rifugio le prime popolazioni che si insediarono nella zona: le abitazioni ipogee dei popoli primitivi, le necropoli e le vie di comunicazione, “le cavee”, degli etruschi, i colombari dei romani, fino alle abitazioni ed ai monumenti medievali e rinascimentali, ancora perfettamente conservati, tra i quali spicca la Fortezza Orsini, che domina la valle.

La storia scritta di Sorano inizia il 9 ottobre dell'anno 862, quando venne costituita dall'imperatore Ludovico II la Contea Aldobrandesca, successivamente lo ritroviamo in documento dell'anno 1172, quando il castello compariva come una proprietà della famiglia Di Bartolomeo, sempre sotto il potere degli Aldobrandeschi. Le sorti del paese seguirono quelle di questa potente famiglia, fino al 1312, quando si estinse, dopo ben 450 anni di dominio feudale, trascorsi tra battaglie, guerre e lotte di supremazia. Nel 1312 infatti morì l'unica figlia di Ildebrandino di Giuglielmo, ovvero la contessa Margherita che andata in sposa a Guido di Montfort conte di Leicester, aveva dato alla luce la sola Anastasia sposata il 25 Ottobre del 1293 con Romano Orsini a cui portò in dote l'antico feudo. Nel XIII secolo quindi la fortificazione, insieme a tutta la contea, passò sotto il dominio della famiglia Orsini, e divenne il vero e proprio baluardo difensivo di questa famiglia. Respinse più volte gli attacchi della repubblica di Siena che trovava quì un passaggio obbligato per aprirsi una via verso il mare (Talamone). Nell'anno 1417, tuttavia pur non avendo conosciuto l'onta delle sconfitta, la contea di Sorano e Pitigliano insieme al feudo limitrofo di Castell'Ottieri fu costretta a firmare un trattato dove dichiarava di sottomettersi alla indiretta sovranità dello stato senese. Tale patto decadde nel 1555 con la caduta della repubblica di Siena e Niccolò Orsini riaffermò la sua potestà sulla contea. Quest'ultimo fece rinforzare la rocca che divenne una vera e propria fortezza che seppe infatti resistere a numerosi attacchi anche da parte di eserciti stranieri.
L'importanza di Sorano in questo periodo fu tale che venne definita "lo zolfanello delle guerre in Italia". Nel 1604 cessò il dominio degli Orsini ed il paese passò sotto la giurisdizione dei Medici fino al 1737 quando subentrarono i principi di Lorena e Sorano conobbe il suo periodo migliore, infatti vi fu un notevole incremento demografico e un miglioramento della situazione economica generale. Da quì Sorano seguì le sorti del Granducato di Toscana fino all'annessione al regno d'Italia con il plebiscito del 1860.

Ancora oggi le “cave” tufacee servono per conservare il vino, una delle risorse tipiche della zona. Sorano sorge su uno sperone di rocca tufacea che sovrasta il letto del fiume Lente. La bellezza del paese si gusta al meglio per chi arriva da Sovana e da Castell’Azzara: all’occhio del passante appare un agglomerato di edifici di pietra tufacea che si fondono con il masso, come se da esso fossero sprigionati.