Voluptas Motus : Area archeologica di Sovana
Tombe etrusche nelle vicinanze di Sorano
Situata a ovest dell'abitato, lungo la strada che conduce a San Martino sul Fiora, l'area archeologica è raggiunta dalle spettacolari Vie Cave che la collegano alle altre necropoli della zona, nel suggestivo scenario del Parco archeologico del Tufo. Sovana, oltre ad aver fornito testimonianze eneolitiche, si sviluppò principalmente in epoca etrusca; le tombe monumentali presenti nella zona sono un centinaio. Notevoli esempi sono la Tomba della Sirena, la Tomba del Tifone, la Grotta Pala e, soprattutto, la monumentale Tomba Ildebranda sul Poggio Felceto. Dal piazzale posto alla base di Poggio Felceto si dipartono due sentieri: l’uno, a sinistra, sale verso la tomba Ildebranda, l’altro, a destra, immette nel Cavone, una delle più suggestive vie cave che collegavano Sovana all’altipiano, alle pendici di Monte Rosso e alla strada che conduceva verso l’Amiata.
Tomba etrusca della Sirena
La Tomba della Sirena o, secondo l’antica definizione "La Fontana", fa parte della necropoli di Sopraripa e risale tra la fine del III e il II secolo a.C. La sepoltura a edicola è scavata interamente nel tufo, presenta una facciata che riproduce una falsa porta sormontata da un arco che, a sua volta, sorregge un frontone decorato. Al centro, nella falsa porta, è collocata l’immagine scolpita del defunto mentre è sdraiato sul letto funebre; due demoni dell'oltretomba lo proteggono ai lati. La tomba deve il suo nome alla figura femminile scolpita nel frontone, la presenza della duplice coda pisciforme l'ha fatta identificare in una sirena. Uno stretto corridoio di accesso, posto alla base della facciata, conduce ad una piccola camera sepolcrale sottostante, posta fuori asse rispetto all'edicola. Le ridotte dimensioni della camera sostengono l’ipotesi che la tomba fosse destinata ad un solo defunto, “Vel Nulina, figlio di Vel” come indica una iscrizione posta sulla facciata.
Tomba etrusca del Tifone
La Tomba del Tifone è Alla fine del Cavone, attraverso un sentiero che si inoltra nel bosco, è possibile raggiungere Poggio Stanziale, la necropoli più vasta di Sovana, e visitare la tomba del Tifone datata seconda metà del IV sec. a.C. .Essa rappresenta uno dei più straordinari esempi di tomba a edicola: la facciata, interamente scolpita nel tufo, è sormontata da un timpano con figure a rilievo, sostenuto da pilastri scanalati di tipo etrusco, privi di basi e capitelli. Il nome della tomba è dovuto ad un’errata lettura dell’immagine riprodotta nel timpano, che ha interpretato la figura femminile, in esso rappresentata, con il mostro marino Tifone. Le pareti della tomba erano rivestite completamente di stucchi policromi di cui, oggi, rimangono solo alcune tracce. La tomba è del tipo ad edicola con una grande decorazione sul timpano e tracce di soffitto decorato a cassettoni con disegni policromi.
Tomba etrusca Ildebranda
Degna di nota è anche la famosa tomba Ildebranda, scoperta nel 1924 da uno dei fratelli Rosi, e da allora studiata attentamente nei suoi dettagli da Ranuccio Bianchi-Bandinelli. Risalente al III-II sec. a.C. è considerata nella sua particolarità il più importante monumento della necropoli non solo sovanese, ma anche dell'intera etruria. La tomba è composta da due parti ben distinte: La Camera Sepolcrale, e il Monumento Funebre, entrambi scavati interamente nelle pareti tufacee poco distanti dal centro di Sovana.
La Tomba Ildebranda situata in posizione dominante a poca distanza dalla strada etrusca del "Cavone" non fu soltanto una grandiosa opera architettonica, ma anche, probabilmente, un luogo sacro e sicuramente un punto di riferimento per i viandanti che si trovavano a passare nel territorio di Sovana.