Suggestiva rete viaria di epoca etrusca

Le Vie Cave, denominate anche Cavoni, costituiscono una suggestiva rete viaria di epoca etrusca che collega vari insediamenti e necropoli nell'area compresa tra Sovana, Sorano e Pitigliano, sviluppandosi prevalentemente in trincea tra ripide pareti rocciose di tufo, a tratti alte oltre i venti metri: queste caratteristiche costituivano anche un efficace sistema di difesa contro possibili invasori. In epoca romana, le Vie Cave entrarono a far parte di un sistema viario che si connetteva al tronco principale della via Clodia, antica strada di collegamento tra Roma e Saturnia, attraverso la città di Tuscania, che si diramava dalla via Cassia in territorio laziale. Intorno a Sorano le Vie Cave hanno inizio uscendo dalla Porta dei Merli e scendendo nel fondovalle del torrente Lente. Si ipotizza che le Vie Cave fossero percorsi sacri, forse realizzati per difesa, comunque percorsi estremamente interessanti perchè grazie alla particolare escursione termica si è naturalmente realizzato nel corso degli anni un prezioso orto botanico naturale. Per alcuni studiosi sono nate originariamente in un contesto di culto della terra, dove in primo piano vi era l'utilizzo dell'acqua, per poi divenire dei percorsi sacri e funerari, utilizzati per delle speciali processioni e per altre cerimonie connesse al culto dell'oltretomba. A Sovana si trova la Via Cava San Sebastiano, una delle più grandi tagliate della zona che si sviluppa in altezza. Scavati nel tufo compaiono spesso i tagli per lo scolo delle acque, realizzati lungo le pareti. Non mancano tabernacoli medievali con immagini sacre, tra cui la Madonna, che servivano a proteggere i viandanti dal diavolo che, secondo la tradizione popolare, spesso vagava in queste zone. Nella vicina Via Cava del Covone una croce uncinata: una svastica, il sole ruotante, il simbolo della vita. Accanto la scritta vertne che rimanda al Dio Etrusco Veltha.

Intorno a Sorano si contano almeno una decina di vie cave, distanti pochi metri una dall'altra, tra cui la Via Cava di San Rocco. Se da Pitigliano si va verso Sovana lungo Via Cava di San Giuseppe si scoprono all'interno di un'edicola i resti di un affresco con l'effigie del santo omonimo. Poco più avanti si presenta, solitaria e suggestiva, la Fontana dell'Olmo. Ogni anno, la notte del 19 marzo, la Via Cava di San Giuseppe viene attraversata da una processione di giovani che portano sulle spalle delle grandi torce formate da fasci di canne. Percorrendo di corsa la via cava i giovani raggiungono la valle del Lente per risalire la rupe entrando nel paese vecchio dove danno fuoco ad una grande pira purificatrice, simbolo di rinnovamento e di buon auspicio.

 

Via Cava di San Rocco

La via Cava di San Rocco risale il versante opposto del paese costeggiando i ruderi della chiesa di San Rocco, edificio religioso in stile romanico che si presenta sotto forma di ruderi che conservano tratti delle originarie strutture murarie. Dietro i ruderi della chiesa si estende una vasta necropoli etrusca con tombe scavate nel tufo.