Voluptas Motus : Profilo Enrico
CURRICULUM VITAE ENRICO
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1981
Nato a Sorano il 2 aprile 1967, fin da piccolo ha dimostrato un innato amore per la natura che lo circondava. Cresciuto prima dell'avvento del web, già a poco più di 6 anni impiegava il suo tempo libero in "esplorazioni" dei boschi che lo circondavano. In quel periodo a Sorano le famiglie vivevano prevalentemente di agricoltura e allevamento, ogni famiglia aveva il proprio fazzoletto di terra dove coltivana viti, olivi ortaggi e alberi da frutto, allevando animali da cortile.
Accudire gli animali da cortile e tenere in ordine quest'area era compito suo che portava a termine con diligenza a suon di bastoni falce e pennato. Dall'aia" ad entrare nel bosco per chi aveva tanta energia e spirito d'avventura come Enrico il passo fu brevissimo! Cosi prima del passaggio alle scuole superiori Enrico trascorre la sua pubertà tra i boschi, le valli e i torrenti di cui il territorio di Sorano è ricchissimo.Durante questo periodo Enrico ha avuto anche i suoi primi approcci alla corsa, uno sport praticamente sconosciuto a Sorano se non per un giorno all'anno, quando durante le feste paesane aveva luogo una gara La "Marcialonga Sovana-Sorano", una corsa su strada che ha segnerà la vita di Enrico.
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1986
Le scuole superiori Enrico decide di farle a Chianciano. La scuola alberghiera era un sogno che lo avvicinava alla sua passione per l'avventura e i viaggi. Trasferitosi armi e bagagli inizia a coltivare un'altra sua passione che lo seguirà per tutta la sua adolescenza, quella per le arti marziali. In questo periodo impara ad abbinare alla costanza, uno dei suoi punti di forza caratteriali, piani di allenamento strutturati; capendo che la riuscita nello sport passa attraverso regole precise e se si vuole avere risultati, gli allenamenti vanno pianificati ed effettuati in maniera più scientifica.
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1990
Finite le superiori Enrico inizia a viaggiare, prima in Germania poi in Giappone, viaggiando sia avvicina di nuovo alla corsa, lo sport più facile da praticare quando non si ha una sede fissa. In Giappone grazie all'incoraggiamento di chi capisce le sue potenzialità nella corsa, inizia ad allenarsi con sempre maggiore frequenza e intensità, documentandosi su metodologie di allenamento e iniziando a gareggiare. Nel '90 corre in Giappone la sua prima maratona terminandola in 2 ore 42'30'', tre giorni dopo aveva ancora difficoltà a salire le scale e camminare. La soddisfazione per aver portato a termine questa impresa fu immensa e senza rendersene conto la corsa adesso faceva parte del suo modo di vivere.
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2000
Per 10 anni Enrico segue tabelle di allenamento con impegni giornalieri, correndo altre 11 maratone, tra cui nel 1998 quella di New York, 60 mezze maratone e una quantità enorme di corse su strada tra i 10me il 15 km. oltre a qualche 1500 e 5000 metri in pista. Personal best sulla maratona 2h 26'27'' nella mezza maratona 1h 10'07'' e 32'16'' secondi nella sua amata Marcialonga Sovana-Sorano che dal 94 ad oggi organizza puntualmente ogni 16 di agosto.
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2010
Con l'inizio del secondo millennio capisce che è arrivato il momento di cambiare qualcosa nel suo impegno sportivo... migliorare le proprie prestazioni diventa sempre più difficile, servono quasi delle "congetture astrali" per abbassare i "personali" e lo spettro della "parabola discendente" si avvicina inesorabile. Molti suoi compagni di battaglie stanno lentamente gettando la spugna, e spesso escono di scena abbandonando definitivamente lo sport. Per evitare questo pericolo, decide di rallentare con la corsa e orientarsi su uno sport alternativo, ecco che arriva l'approccio alla Mountain Bike, un mezzo che lo riavvicina alla natura, suo antico amore. L'agonismo si sposta dalla corsa alla bici, le due attività vengono portate avanti parallelamente, cross country, granfondo, circuiti, il distacco dalla corsa avviene senza "traumi". Saltuariamente corre ancora qualche gara, correre è in assoluto il gesto sportivo che più lo realizza perchè il più naturale per l'essere umano.
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2015
Oggi per Enrico è di nuovo un periodo di transizione, il problema non è più riuscire o meno a migliorare la prestazione sportiva, adesso la vista si abbassa, tendini e cartilagini si ribellano e gli ricordano che 25 anni di attività cercando sempre di andare sempre al massimo possono bastare.
Il "mezzo del cammin" si avvicina a grandi passi e di nuovo c'è bisogno di riprogrammare lo stile di vita. In questi anni di attività un interrogativo si è affacciato sempre più spesso nella mente di Enrico... quello di come poter condividere con gli altri le sue esperienze sportive a contatto con la natura. Esperienze cosi ricche di soddisfazioni e senzazioni positive che non possono che fare bene a quanti se pur potenzialmente amanti dello sport e della natura non trovano lo stimolo o l'occasione giusta per provare, magari per paura di non essere sufficientemente preparati fisicamente, schiavi di un modello di vita che rende sempre più sedentari.
Un giorno, con lo scietticismo che contraddistingue il vero sportivo, Enrico ha l'occasione di provare una bici elettrica, questa è per lui un'illuminazione! A metà dell'escursione capisce che con questo mezzo può trasformare il "sogno" in un progetto e magari una professione, nasce Voluptas Motus. Nella condivisione di questo progetto con il figlio Mattia, Enrico ritrova una nuova spinta che rinnova in lui il "piacere del movimento".